mercoledì 13 febbraio 2013

Mercoledì delle Ceneri

Pubblicato da santamariadelcarmine alle mercoledì, febbraio 13, 2013
  "Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
 sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire chi è nudo,
 senza distogliere gli occhi da quelli della tua gente?" (Is 58, 6-7)

Durante la Santa Messa Vespertina (questa sera alle ore 18.30) avrà luogo il tradizionale rito di imposizione delle ceneri sul capo o sulla fronte di noi fedeli per ricordaci la caducità della vita terrena e per spronarci all'impegno penitenziale della Quaresima. Infatti, oggi inizia il Tempo liturgico quaresimale composto da quaranta giorni che ci preparano alla celebrazione della Pasqua di Resurrezione. Questo è un tempo caratterizzato da un impegno precipuo dei cristiani basato su digiuno, elemosina e preghiera.

DALLE "ESPOSIZIONI SUI SALMI" DI SANT’AGOSTINO VESCOVO (En. in ps. 42, 7-8)

Le ali della tua preghiera


In un salmo è detto: Io dissi: Signore, abbi pietà di me, risana l'anima mia, perché ho peccato contro di te (Ps 4, 5). Questa supplica, fratelli, è sicura; ma vigilate nelle opere buone. Toccate il salterio obbedendo ai comandamenti, toccate la cetra, sopportando le passioni. Spezza il tuo pane per chi ha fame (Is 58, 7), ha detto Isaia; non credere che sia sufficiente il digiuno. Il digiuno ti mortifica, non soccorre gli altri. Saranno fruttuose le tue privazioni se donerai ad altri con larghezza. Ecco, hai defraudato la tua anima; a chi darai ciò che ti sei tolto? dove porrai ciò che hai negato a te stesso? Quanti poveri potrebbe saziare il pranzo che noi oggi abbiamo interrotto! Il tuo digiuno deve essere questo: mentre un altro prende cibo, godi di nutrirti della preghiera per la quale sarai esaudito. Continua infatti Isaia: Mentre ancora tu parli, io ti dirò: ecco son qui; se spezzerai di buon animo il pane a chi ha fame (Is 58, 9-10); perché di solito ciò vien fatto con tristezza e brontolando, per evitare il fastidio di colui che chiede, non per ristorare le viscere di chi ha bisogno. Ma Dio ama chi dona con letizia (2 Cor 9, 7). Se avrai dato il pane con tristezza, hai perduto il pane e il merito. Fa' dunque questo di buon animo, affinché colui che vede dentro mentre ancora stai parlando ti dica: Ecco son qui. Con quanta celerità sono accolte le preghiere di coloro che operano il bene! Questa è la giustizia dell’uomo in questa vita, il digiuno, l’elemosina, la preghiera. Vuoi che la tua preghiera voli fino a Dio? Donale due ali: il digiuno e l'elemosina. Così ci trovi, così tranquilli ci scopra la luce di Dio e la verità di Dio, quando verrà a liberarci dalla morte Colui che già è venuto a subire la morte per noi. Amen.

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