venerdì 29 novembre 2013

Educare: questione di adulti

Pubblicato da santamariadelcarmine alle venerdì, novembre 29, 2013
Giovedì 28 Novembre, presso la Sala Convegni "Porto Giardino", ha avuto luogo il Convegno Pastorale Diocesano dal titolo "Educare: questione di adulti".
Relatore della serata, presieduta dal nostro Vescovo Domenico Padovano, è stato don Andrea Fontana, responsabile per il catecumenato della Diocesi di Torino, invitato ad offrire la propria riflessione sul tema scottante dell'educazione, la sfida del nostro tempo promossa dal Progetto Pastorale Diocesano 2011-2020 dal titolo "Urgenza dell'ora: educare".
L'invito del nostro Vescovo è stato recepito in massa dai membri dei Consigli Pastorali e dagli operatori pastorali della nostra diocesi: una partecipazione attiva ed emotiva che si è tradotta anche in numerosi interventi importanti in interazione con la riflessione di don Andrea. 
Dopo il saluto introduttivo di Mons.Padovano (clicca qui per scaricare ed ascoltare l'intervento) e prima dell'ascolto di due importanti testimonianze di esperienze pastorali con gli adulti, è toccato a don Andrea catturare l'attenzione dei presenti con una profonda riflessione sull'educazione e sull'essere adulto i cui punti essenziali sono stati sintetizzati in un testo distribuito ai presenti (in basso è possibile visualizzare la ripresa amatoriale della prima parte e della conclusione dell'intervento di don Andrea Fontana):

Non essendo né un sociologo né uno psicologo, se non secondo il buon senso e l’esperienza acquisita, non mi addentro in analisi che non mi competono, ma rifletterò con voi sul tema “educazione” e sul tema “adulti” esclusivamente (anche se non solo) dal punto di vista della fede cristiana. Essa è il motivo per cui esistono le nostre parrocchie ed è il motivo per cui noi siamo riuniti qui in assemblea.

1. L’identità perduta: prima di educare, occorre generare

Viviamo oggi in un mondo pluralista, multiculturale, di libero e soggettivo pensiero. Ciò vuol dire che prima di ogni altra azione pastorale è necessario oggi far nascere la fede. “Evangelizzare è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare”.
E se il nostro compito educativo, come vedremo ha caratteristiche specifiche, soprattutto verso gli adulti, il primo compito educativo oggi è far nascere la fede in chi l’ha smarrita, far nascere adulti che si incamminino verso la fede e vogliano viverla nella pienezza della loro umanità. E’ dunque un compito generativo o ri-fondativo: quest’azione è tipica della Chiesa e si chiama iniziazione cristiana, che comprende tutti gli aspetti dell’educazione: la gradualità, la centralità della persona, la complessità di un adulto con le sue emozioni, le sue esperienze, i suoi ragionamenti ecc…

2. L’identità ricostruita: il tipico sistema educativo ecclesiale
In questo senso il primo annuncio genera persone “convertite” cioè disponibili. Da questa nascita o rinascita parte un cammino educativo che rappresenta il sistema educativo tipico della comunità cristiana: “’l’Iniziazione cristiana”.
La categoria dell’iniziazione cristiana, come sistema educativo della comunità cristiana in quanto adulta supera tutte le altre categorie per condurre verso un progetto definito dal suo stesso obiettivo (diventare cristiani, cioè pienamente uomini innestati in Cristo, vero uomo) e dalla sua metodologia che presuppone la capacità di accompagnare quotidianamente, stando vicino nonostante le lentezze, gli ostacoli, le contraddizioni con cui il bagno culturale in cui siamo immersi ci chiede di misurarci continuamente.

2.1 Lo specifico cristiano dell’educazione: modellare l’adulto su Gesù
2.2 Lo specifico cristiano dell’educazione: fare discepoli di Cristo

L’iniziazione cristiana rimane la forma educativa propria della comunità cristiana, quando vuole “condurre” all’incontro con Cristo, Maestro e Signore, che realizza pienamente la nostra umanità nella Sua divinità.

2.3 Il sistema educativo della comunità cristiana in quanto adulta

Partiti da Gesù e a Lui orientati, abbiamo dunque bisogno di questo sistema educativo, il quale faccia dell’iniziazione cristiana la sua caratteristica, non dimenticando che l’iniziazione è espressione di una comunità che educa con tutta la sua vita e manifesta la sua azione dentro una concreta esperienza di ecclesialità. L’iniziazione cristiana non è quindi una delle tante attività della comunità cristiana, ma l’attività che qualifica l’esprimersi proprio della Chiesa nel suo essere inviata a generare alla fede e realizzare se stessa come madre. Questa convinzione profonda appartiene già al Direttorio generale per la catechesi: “La catechesi è, pertanto, un’azione educativa realizzata a partire dalla responsabilità peculiare di ogni membro della comunità, in un contesto o clima comunitario ricco di relazioni, affinché i catecumenati ed i catechizzandi si incorporino attivamente nella vita della comunità”.

Presupposti non scontati: articolare un “sistema” educativo:
·         L’azione missionaria per i non credenti o gli indifferenti: molti cristiani praticanti oggi non sono credenti o sono indifferenti, aderendo semplicemente a usanze religiose o gesti saltuari.
·         L’azione iniziatica per quelli che necessitano di ristrutturare la loro iniziazione: quanti adulti in Italia non sono mai stati iniziati consapevolmente. O hanno subito un’iniziazione “infantile” non più adeguata all’età adulta.
·         L’azione pastorale per i fedeli cristiani già presenti nel seno della comunità cristiana; quei pochi laici che oggi sono fedeli esecutori e collaboratori dei parroci; quei fedeli che devono educarsi continuamente per giungere alla santità, alto profilo di ogni adulto cristiano. 

3. La proposta educativa della comunità

Un itinerario che si rinnova sempre attraverso percorsi di fede che cambiano le persone, accompagnandole quotidianamente, intrecciando relazioni significative.

Evidenti conseguenze pastorali

Cambio di mentalità-cambio di linguaggio- cambio delle strutture

Conclusione aperta

In altre parole, ho cercato di rispondere agli interrogativi che mi sono stati posti, quando sono stato invitato a venire tra voi: quale idea di educazione abbiamo? R/ Per noi educare significa generare alla fede e accompagnare l’adesione a Cristo per diventare in Lui uomini “perfetti”. Una storia “abitata” da Cristo. Chi è l’adulto? R/ Non possiamo dare una definizione chiusa, ma solo “aperta”, perché ogni uomo è in cammino: compie nella sua vita un percorso fino alla perfezione finale propria di ognuno. Come si diventa adulti? R/ Adulti cristiani si diventa attraverso l’iniziazione cristiana. C’è spazio per gli adulti nelle nostre parrocchie? R/ Se spazio non c’è dobbiamo crearlo, inventando luoghi in cui possano incontrarsi e maturare scelte coerenti di vita quotidiana e trasmetterla ai figli e nipoti.
                                                             
                                                             

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