Giovedì 28 Novembre, presso la Sala Convegni
"Porto Giardino", ha avuto luogo il Convegno Pastorale Diocesano dal titolo "Educare: questione di adulti".
Relatore
della serata, presieduta dal nostro Vescovo Domenico Padovano, è stato
don Andrea Fontana, responsabile per il catecumenato della Diocesi di
Torino, invitato ad offrire la propria riflessione sul tema scottante
dell'educazione, la sfida del nostro tempo promossa dal Progetto
Pastorale Diocesano 2011-2020 dal titolo
"Urgenza dell'ora: educare".
L'invito
del nostro Vescovo è stato recepito in massa dai membri dei Consigli
Pastorali e dagli operatori pastorali della nostra diocesi: una
partecipazione attiva ed emotiva che si è tradotta anche in numerosi
interventi importanti in interazione con la riflessione di don Andrea.
Dopo
il saluto introduttivo di Mons.Padovano (clicca qui per scaricare ed ascoltare l'intervento) e prima dell'ascolto di due importanti testimonianze di esperienze pastorali con gli adulti, è toccato a don Andrea
catturare l'attenzione dei presenti con una profonda riflessione
sull'educazione e sull'essere adulto i cui punti essenziali sono stati
sintetizzati in un testo distribuito ai presenti (in basso è possibile
visualizzare la ripresa amatoriale della prima parte e della conclusione dell'intervento di don
Andrea Fontana):
Non essendo né un
sociologo né uno psicologo, se non secondo il buon senso e l’esperienza
acquisita, non mi addentro in analisi che non mi competono, ma rifletterò con
voi sul tema “educazione” e sul tema “adulti” esclusivamente (anche se non solo)
dal punto di vista della fede cristiana. Essa è il motivo per cui esistono le
nostre parrocchie ed è il motivo per cui noi siamo riuniti qui in assemblea.
1. L’identità
perduta: prima di educare, occorre generare
Viviamo oggi in un mondo pluralista, multiculturale, di
libero e soggettivo pensiero. Ciò vuol dire che prima di ogni altra azione pastorale è necessario oggi far nascere la
fede. “Evangelizzare è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua
identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare”.
E se il nostro compito educativo, come vedremo ha
caratteristiche specifiche, soprattutto verso gli adulti, il primo compito
educativo oggi è far nascere la fede in
chi l’ha smarrita, far nascere adulti che si incamminino verso la fede e
vogliano viverla nella pienezza della loro umanità. E’ dunque un compito
generativo o ri-fondativo: quest’azione è tipica della Chiesa e si chiama
iniziazione cristiana, che comprende tutti gli aspetti dell’educazione: la
gradualità, la centralità della persona, la complessità di un adulto con le sue
emozioni, le sue esperienze, i suoi ragionamenti ecc…
2. L’identità
ricostruita: il tipico sistema educativo ecclesiale
In questo senso il
primo annuncio genera persone “convertite” cioè disponibili. Da questa
nascita o rinascita parte un cammino educativo che rappresenta il sistema
educativo tipico della comunità cristiana: “’l’Iniziazione
cristiana”.
La categoria dell’iniziazione
cristiana, come sistema educativo della comunità cristiana in quanto adulta
supera tutte le altre categorie per condurre verso un progetto definito dal suo
stesso obiettivo (diventare cristiani, cioè pienamente uomini innestati in
Cristo, vero uomo) e dalla sua metodologia che presuppone la capacità di
accompagnare quotidianamente, stando vicino nonostante le lentezze, gli
ostacoli, le contraddizioni con cui il bagno culturale in cui siamo immersi ci
chiede di misurarci continuamente.
2.1 Lo specifico
cristiano dell’educazione: modellare l’adulto su Gesù
2.2 Lo specifico cristiano dell’educazione: fare discepoli di Cristo
2.2 Lo specifico cristiano dell’educazione: fare discepoli di Cristo
L’iniziazione
cristiana rimane la forma educativa propria della comunità cristiana,
quando vuole “condurre” all’incontro con Cristo, Maestro e Signore, che
realizza pienamente la nostra umanità nella Sua divinità.
2.3 Il sistema
educativo della comunità cristiana in quanto adulta
Partiti da Gesù e a Lui orientati, abbiamo dunque bisogno di
questo sistema educativo, il quale
faccia dell’iniziazione cristiana la sua caratteristica, non dimenticando che l’iniziazione
è espressione di una comunità che educa con tutta la sua vita e manifesta la
sua azione dentro una concreta esperienza di ecclesialità. L’iniziazione
cristiana non è quindi una delle tante attività della comunità cristiana, ma l’attività
che qualifica l’esprimersi proprio della Chiesa nel suo essere inviata a
generare alla fede e realizzare se stessa come madre. Questa convinzione
profonda appartiene già al Direttorio generale per la catechesi: “La catechesi è, pertanto, un’azione
educativa realizzata a partire dalla responsabilità peculiare di ogni membro
della comunità, in un contesto o clima comunitario ricco di relazioni, affinché
i catecumenati ed i catechizzandi si incorporino attivamente nella vita della
comunità”.
Presupposti non
scontati: articolare un “sistema” educativo:
·
L’azione
missionaria per i non credenti o gli indifferenti: molti cristiani
praticanti oggi non sono credenti o sono indifferenti, aderendo semplicemente a
usanze religiose o gesti saltuari.
·
L’azione
iniziatica per quelli che necessitano di ristrutturare la loro iniziazione:
quanti adulti in Italia non sono mai stati iniziati consapevolmente. O hanno
subito un’iniziazione “infantile” non più adeguata all’età adulta.
·
L’azione
pastorale per i fedeli cristiani già presenti nel seno della comunità
cristiana; quei pochi laici che oggi sono fedeli esecutori e collaboratori dei
parroci; quei fedeli che devono educarsi continuamente per giungere alla
santità, alto profilo di ogni adulto cristiano.
3. La proposta
educativa della comunità
Un itinerario che si rinnova sempre attraverso percorsi di
fede che cambiano le persone, accompagnandole quotidianamente, intrecciando
relazioni significative.
Evidenti conseguenze
pastorali
Cambio di mentalità-cambio di linguaggio- cambio delle
strutture
Conclusione aperta
In altre parole, ho cercato di rispondere agli interrogativi
che mi sono stati posti, quando sono stato invitato a venire tra voi: quale idea di educazione abbiamo? R/ Per noi educare significa generare alla
fede e accompagnare l’adesione a Cristo per diventare in Lui uomini “perfetti”.
Una storia “abitata” da Cristo. Chi è
l’adulto? R/ Non possiamo dare una
definizione chiusa, ma solo “aperta”, perché ogni uomo è in cammino: compie
nella sua vita un percorso fino alla perfezione finale propria di ognuno. Come si diventa adulti? R/ Adulti cristiani si diventa attraverso l’iniziazione
cristiana. C’è spazio per gli adulti
nelle nostre parrocchie? R/ Se
spazio non c’è dobbiamo crearlo, inventando luoghi in cui possano incontrarsi e
maturare scelte coerenti di vita quotidiana e trasmetterla ai figli e nipoti.